La Cappella di San Rocco a Semon
La Cappella di San Rocco a Semon: Un Faro di Speranza Nato dalla Peste del 1630
Immaginate di percorrere un sentiero che si inerpica tra i prati alpini di Valpelline, fino a raggiungere la frazione di Semon. Qui, in una posizione che domina la valle, si erge la Cappella di San Rocco, un piccolo gioiello architettonico che racconta una storia di sofferenza, speranza e gratitudine.
Questa cappella non è solo un edificio religioso, ma un monumento alla resilienza umana. La sua storia inizia nel 1630, un anno che gli abitanti di Valpelline non avrebbero mai dimenticato. La peste, quel flagello che aveva già mietuto innumerevoli vittime in tutta Europa, raggiunse anche questa remota valle alpina. Le famiglie furono decimate, i campi abbandonati, e la paura regnava sovrana.
Ma in mezzo a tanta disperazione, gli abitanti si aggrapparono alla fede. Pregarono San Rocco, il santo protettore contro le epidemie, implorando la sua intercessione. E quando finalmente la peste allentò la sua morsa, i sopravvissuti decisero di erigere questa cappella come segno tangibile della loro gratitudine.
La costruzione della cappella divenne un atto di guarigione collettiva. Ogni pietra posata era un tributo a chi non ce l'aveva fatta, ogni colpo di scalpello un ringraziamento per la vita risparmiata. Le famiglie si riunirono, mettendo da parte le loro scarse risorse per creare qualcosa che durasse nel tempo, un ricordo per le generazioni future di ciò che avevano sopportato e superato.
Oggi, la Cappella di San Rocco si erge come un faro di speranza. Le sue mura, costruite con la pietra locale, sembrano fondersi con il paesaggio circostante, come se la montagna stessa avesse voluto proteggere questo luogo sacro. All'interno, l'atmosfera è di pace e raccoglimento, illuminata dalla luce che filtra attraverso le piccole finestre.
Ogni anno, il 16 agosto, la tranquillità di Semon viene interrotta dal suono festoso delle campane. La comunità si riunisce qui per celebrare San Rocco, in una tradizione che dura da quasi quattro secoli. È un momento di gioia, ma anche di riflessione. Gli anziani raccontano ai più giovani la storia della cappella, mantenendo viva la memoria di quei tempi difficili e del coraggio dei loro antenati.
La Cappella di San Rocco non è solo un luogo di culto, ma un simbolo di come una comunità possa unirsi di fronte alle avversità, trasformando il dolore in un'opera di bellezza duratura. È un promemoria silenzioso ma eloquente della forza dello spirito umano e del potere della fede nel superare anche le prove più dure.