Personaggi illustri
Nella storia di Valpelline emergono alcune figure di spicco che hanno lasciato un'impronta significativa sul borgo e la sua valle.
Ecco un racconto di alcuni dei personaggi più rilevanti:
L'Abbé Joseph Henry (1870-1947) è senza dubbio una delle figure più importanti legate a Valpelline. Nato a Courmayeur ma divenuto parroco di Valpelline, l'Abbé Henry fu molto più di un semplice religioso. Era un umanista, uno studioso della storia della Val d'Aosta e un appassionato alpinista. La sua dedizione alla Valpelline si manifestò non solo nel suo ruolo spirituale, ma anche nella sua esplorazione meticolosa della valle.
L'Abbé Henry scrisse una piccola ma preziosa guida della Valpelline, frutto della sua conoscenza diretta del territorio. La sua passione per l'alpinismo lo portò a compiere numerose prime ascensioni, tra cui spicca quella alla punta settentrionale del Trident de Faudery il 20 giugno 1907, che in seguito fu intitolata a suo nome. Henry non era interessato all'alpinismo acrobatico o alla ricerca della difficoltà fine a se stessa, ma piuttosto all'esplorazione e alla risoluzione di problemi topografici. Il suo approccio all'alpinismo era quello di un "esploratore diligentissimo e amoroso della sua valle", come viene descritto.
L'Abbé Joseph Henry (1870-1947) è senza dubbio una delle figure più importanti legate a Valpelline. Nato a Courmayeur ma divenuto parroco di Valpelline, l'Abbé Henry fu molto più di un semplice religioso. Era un umanista, uno studioso della storia della Val d'Aosta e un appassionato alpinista. La sua dedizione alla Valpelline si manifestò non solo nel suo ruolo spirituale, ma anche nella sua esplorazione meticolosa della valle.
L'Abbé Henry scrisse una piccola ma preziosa guida della Valpelline, frutto della sua conoscenza diretta del territorio. La sua passione per l'alpinismo lo portò a compiere numerose prime ascensioni, tra cui spicca quella alla punta settentrionale del Trident de Faudery il 20 giugno 1907, che in seguito fu intitolata a suo nome. Henry non era interessato all'alpinismo acrobatico o alla ricerca della difficoltà fine a se stessa, ma piuttosto all'esplorazione e alla risoluzione di problemi topografici. Il suo approccio all'alpinismo era quello di un "esploratore diligentissimo e amoroso della sua valle", come viene descritto.
Un altro personaggio degno di nota, anche se non direttamente legato a Valpelline ma importante per la storia dell'alpinismo nella valle, è Adolfo Balliano. Nel 1936, Balliano scrisse "Spigolature nella Valpellina ignorata", un'opera che metteva in luce quanto questa valle fosse ancora poco conosciuta e esplorata. Balliano, cofondatore e presidente del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna (G.I.S.M.), contribuì significativamente a far conoscere la Valpelline al di fuori dei suoi confini.
Sebbene non siano menzionati nomi specifici, non possiamo dimenticare il ruolo dei conti Perrone, proprietari delle miniere di Ollomont. La loro presenza ha influenzato significativamente l'economia e lo sviluppo della valle. Il loro contributo è visibile ancora oggi nella chiesa parrocchiale di San Pantaleone, dove l'altare maggiore, le balaustre e la tela sopra l'altare principale sono doni del conte Perrone.
Infine, anche se non si tratta di un singolo personaggio, è importante menzionare il ruolo delle guide alpine locali. Queste figure, spesso anonime nella grande storia ma fondamentali per lo sviluppo dell'alpinismo nella valle, hanno contribuito a rendere accessibili le vette della Valpelline, come la Grande Tête de By, il Mont Avril, il Mont Gelé, il Mont Morion, l'Aroletta, la Becca Rayette, la Becca Blanchen, la Tête Blanche, la Tête de Valpelline e il famoso Dent d'Hérens.
Questi personaggi, ciascuno a suo modo, hanno contribuito a plasmare l'identità di Valpelline, un luogo che ha saputo preservare la sua autenticità pur aprendosi al mondo esterno. La loro eredità continua a vivere nelle tradizioni, nelle strutture e nello spirito della comunità di Valpelline.